In relazione all’attuale situazione creatasi dopo l’approvazione della recente finanziaria – che molto preoccupa tutti gli operatori del settore - ritengo opportuno fornire un parere in merito, al fine di chiarire il mio punto di vista e tranquillizzare le Agenzie mie clienti ed i clienti finali in ordine al prosieguo.
E’ mia convinzione che la norma di recente approvata presenti evidenti profili di incostituzionalità essendo il contributo dovuto a) modulato “ad personam” e non “per causas”, principio generale affermato nell’Ordinamento, che di fatto si traduce b) in violazione dell’articolo 15 della Dichiarazione Universale dei diritti dell'Uomo firmata a Parigi il 10 dicembre 1948, circa l’effettivo spossessamento del vedersi riconosciuta la cittadinanza.
Sono a conoscenza del fatto che diverse Agenzie di pratiche cittadinanza non mie clienti stanno sviluppando una concorrenza non leale rappresentando scontistiche eccessive e non conformi all’effettivo importo dei costi, promettendo azioni giudiziarie a costo ridotto.
Sono noti alcuni quesiti posti agli operatori di settore per cui “parrebbe” sufficiente il versamento minimo di euro 43,00 oltre ad euro 27,00 per evitare l’inammissibilità dell’iscrizione a ruolo della causa.
Invero, pur essendo convinto dei limiti della novella legislativa, consiglierei di continuare a versare l’importo dovuto in precedenza (euro 518,00 oltre a 27,00 per l’iscrizione), dal momento che il versamento di euro 70,00 sarebbe comunque ritenuto quale mero “acconto”.
Chi non volesse, ovviamente, rischiare alcunché potrà versare la somma di euro 600,00 per ogni richiedente (sia maggiorenne che minorenne) oltre ad euro 27,00.
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Il mio consiglio è di versare l’importo del contributo previsto in precedenza (518,00 oltre ad euro 27,00).
A fronte della richiesta di integrazione delle somme – presumibile entro 30 giorni dalla ricezione del deposito si potrà:
1 – decidere di pagare quanto richiesto con riserva di ripetizione nel caso la Corte accertasse l’illegittimità della norma;
2 – non pagare, restando in attesa della decisione della Corte Costituzionale, auspicando che la decisione positiva arrivi prima della richiesta di pagamento da parte di Agenzia Entrate Riscossione (presumibile Cartella o Avviso entro l’anno dal deposito), cercando di “lucrare” sul lavoro svolto da altri.
3 – decidere di impugnare eventuali richieste di pagamento avanti la Commissione Tributaria, sollevando la questione di legittimità alla Corte di Costituzionale, azione per cui lo scrivente è a Vs. completa disposizione!
Mi potrete consultare per ogni chiarimento del caso.
Avv. Massimo Macor